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Elettroerosione

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Elettroerosione

L'elettroerosione (in inglese EDM - electrical discharge machining) fu inventata nel 1943 grazie a una casuale scoperta degli scienziati russi B.R. e N.I. Lazarenko, che indagavano su come evitare il processo erosivo delle scariche elettriche nel tungsteno.

Essi scoprirono tuttavia che l’erosione avveniva in modo controllato se gli elettrodi venivano immersi in un liquido dielettrico. Nasce così la loro R-C-Type Machine, che possiamo considerare la prima macchina a elettroerosione a tuffo.

Le macchine a elettroerosione a filo invece, nascono negli anni 60 per la produzione di utensili in metallo duro. In questo caso l’elettrodo è costituito da un filo metallico (conduttore).
Per evitare la rottura del filo causata dalla corrente elettrica che lo attraversa, lo si fà scorrere tra due bobine, in modo che la parte a contatto cambi continuamente.
La prima macchina a elettroerosione a filo è di produzione svizzera, siamo nel 1969.
La prima macchina CNC (computer numerical control), dove un computer comanda direttamente il movimento delle guide, è del 1976.

Queste prime macchine EDM erano molto lente (circa 20mm²/min). Oggi, grazie anche all'infilaggio automatico (in inglese AWT - automatic wire threading), si possono ottenere velocità di taglio fino a 20 volte superiori.

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